Anche se siamo nel secolo che ha visto la fine dei monumenti ai personaggi illustri, alla fine anche i raffinati urbanisti del Comune di Molinella hanno capitolato e il monumento a Giuseppe Massarenti non si muoverà da lì. Ci fa piacere per due motivi. Il primo è che da quando è uscito quel folle progetto di metterlo più in basso e in un angolo, ci siamo pronunciati contrariamente in ogni occasione (chi ha letto Il Domani lo sa bene). Il secondo motivo di soddisfazione è che siccome, come è noto, solo gli stupidi non cambiano mai opinione, ci troviamo di fronte ad un cambio di rotta che testimonia coraggio e capacità di lettura di chi ha ruolo politico nella nostra Amministrazione. Fra l’altro nell’anno in cui ricorrono i 70 anni della morte di Giuseppe Massarenti. Grazie al Sindaco quindi e applausi alla sensibilità. Certo che restano anche delle cose difficili da capire. Leggiamo sul Carlino che lo spostamento era “corretto da un punto di vista progettuale”: cosa significa? Che lasciare lì il monumento è un errore? O ancor peggio che un monumento eretto dai lavoratori (così vi è scritto sulla base), trova il suo senso civico “da un punto di vista progettuale”? E chi sarebbe questo progettista che interpreta il volere dei molinellesi di allora? boh? Ma chi se ne frega? Lasciamo riposare in pace Bepo, uno che per tirarci fuori dalla palude, ce l’ha messa tutta per davvero. Per non sembrare poi una setta pseudo religiosa, vorremmo anche rasserenare i sonni di tutti: la scelta di spostare la statua non era “lacerante”, perché non siamo innamorati dei simboli, delle statue, e in generale delle esteriorità fini a sé stesse, tantomeno perché siamo “abituati a certi luoghi” (ma qui sicuramente al Carlino hanno riportato male l’intervista). La ritenevamo semplicemente una scelta stupida, ignorante, priva di cultura: uno sputo in faccia ad un pezzo importante della storia di Molinella, perchè può piacere o non piacere, ma è la storia, il sudore ed il sangue di questa terra. Da ultimo un inciso approfittando del tema del rifacimento della piazza: la Regione paga il 70 per cento, ottimo; il Comune metterà l’altro 30 e quindi vorrà dire che ce li abbiamo. La spesa abbellirà il centro del Paese? Lo vedremo, ce lo auguriamo. Temiamo però che nessun rifacimento di piazze a questo mondo abbia mai “rappresentato la capacità di far ripartire gli investimenti” come dice il Sindaco. Sarebbe una formula economica del tutto nuova, mai enunciata finora da nessun economista classico o contemporaneo, ma c’è sempre da imparare. A naso vien solo da pensare che se così fosse, la Cambogia di Pol Pot, la Romania di Ceausescu, la Cina di Mao o la Cuba di Fidel Castro, sarebbero state le economie più brillanti del pianeta, perché nessuno faceva piazze grandi e belle come loro. In realtà si moriva di fame. Gli investimenti che innescano volano di crescita sono altri. Condividiamo in pieno l’assunto che il periodo richiederebbe uno sforzo a sostegno dell’economia. Per questo, come ripetiamo da tempo, sul tema degli investimenti per lo sviluppo socioeconomico del territorio siamo ben disposti al confronto e qualche idea pensiamo di averla. Intanto incassiamo il successo nella difesa del monumento di Massarenti e ce ne rallegriamo. E’ una scelta che farà bene anche all’Amministrazione. Buon ferragosto a tutti.
La Segreteria